Ultimo freddo di primavera
E' l'ultimo freddo di primavera. Osservo le gemme dei gerani e penso che tra qualche mese arriverà l'estate. Il vento, seppur freddo, mi porta un allucinatorio profumo di fiori di zagara e la sensazione di armonia di notti estive inebriate di profumi di mare e di fiori. È aprile e provo ad allontanare i pensieri fantasticando voli pindarici per allontanarmi da questa "sofferente" primavera. Mi riconnetto alla sua analogia con la RINASCITA per contrastare l'angoscia legata alla pandemia che sembra non finire...
Giornate uggiose e tristi non impediscono di ricordare che la primavera è la LUCE che ritorna. Sono i primi fiori infreddoliti e la promessa dei frutti. È la festa della rigenerazione della terra che si ripopola di vita e delle rondini che ritornano con il loro inconfondibile e misterioso cinguettio. È l'alchemico inizio di amori che si stanno preparando.
Però in questo spaesamento che stiamo tutti vivendo non ci accorgiamo di cio che di più ancestrale la Natura ci circonda. Affoghiamo l'angoscia in tante domande, in una ricerca compulsiva di risposte che non riusciamo ad ottenere. Crediamo di poter sedare tutto con pillole di psicofarmaci...in attesa del "fuori tutti", ovvero liberi dalla "spirale" del virus che ci imprigiona.
Non sarà mai ingoiare una pillola, l'unico gesto consentito e slegato da tutto il resto, a farci stare meglio. Il più salutare dei benefici è riconnettere ANIMA e CORPO; rilegare PAROLE ed AZIONI, POTERE e POVERTÀ, VITA e MORTE, FELICITÀ e MALATTIA; rifare AMICIZIA con noi stessi e con gli altri; AMARCI e AMMIRARCI per far convivere gli opposti. Ritessere una virtuale "TELA DI SENSAZIONI " per ricucire gli strappi emotivi del PASSATO e del PRESENTE.
Riconnetterci alla Natura... anche alla nostra "natura", può riempire la vita di sorprese. Migliore regalo di questa sofferente primavera non c'è.
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